In risposta alla constatazione di Trasportounito, circa la drammaticità della situazione dell’autotrasporto italiano e alla necessità evidenziata dalle imprese di porre immediatamente un freno alla crescita dell’indebitamento finanziario, procedendo alla “sospensione dei servizi per uno stato di grave necessità”, la commissione di garanzia scioperi nei servizi pubblici essenziali, pur essendo debitamente informata, ha preferito ignorare lo  “stato di grave necessità” denunciando gli estremi di uno “sciopero”. In altre parole invece di valutare e intervenire sulla gravità della crisi in atto, ha preferito rispolverare i criteri di una anacronistica rigidità burocratica, in un momento in cui dovrebbe essere superata.

“La verità – secondo Maurizio Longo – è che esiste una consapevolezza collettiva, espressa da parte di tantissimi imprenditori, circa la necessità di congelare l’indebitamento finanziario prima che sia troppo tardi.” E non è un caso che “L’iniziativa assunta abbia già procurato risultati positivi e concreti, spingendo molti committenti degli autotrasportatori ad adeguare in queste ore le tariffe e quindi i corrispettivi dei servizi di trasporto”.

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  1. Non fermate la protesta, non è uno sciopero, ma una legittima democratica manifestazione contro lo Statalismo che impone la sottomissione di una condizione non voluta e che ha la possibilità di cambiare. A nome di una parte di lavoratori che ogni giorno viaggia su strada per raggiungere i luoghi di lavoro, grazie. Pronti a darvi supporto sempre! Le accise possono essere tolte, ma allo Stato non conviene, meglio creare un cappio di strozzinaggio al lavoratore sottomesso dalla condizione subordinata di dover vivere con dignità.

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