Dopo mesi di trattative, limature e verifiche dell’impatto macroeconomico sono state approvate le due misure simbolo dell’attuale Governo volte, come espressamente indicato dall’art. 1 del provvedimento (D.L. 28.1.2019, n. 4, su G.U. n. 23 del 28.1.2019), a contrastare la povertà e a rilanciare l’occupazione: reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni. Ovviamente per avere un quadro definitivo di entrambe le misure, che scatteranno dal prossimo aprile, bisognerà attendere la conversione del decreto legge da parte del Parlamento nonché il completamento della complessa fase attuativa. E’ comunque possibile effettuare una prima sintesi dei relativi contenuti in materia di Reddito di cittadinanza che assumerà la denominazione di pensione di cittadinanza in caso di nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari o superiore a 67 anni.
In particolare:
Requisiti – Il reddito di cittadinanza sarà riconosciuto ai nuclei familiari in possesso congiuntamente dei seguenti requisiti:
– cittadinanza dell’Unione Europea o residenza in Italia da almeno 10 anni di cui gli ultimi 2 in via continuativa;
– ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) inferiore a 9.360 euro annui;
– patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, fino a 30 mila euro annui;
– patrimonio finanziario non superiore a 6 mila euro (incrementabile in presenza di più figli e di disabili)
– non disponibilità di autoveicoli, motoveicoli, navi e imbarcazioni da diporto.
Misura – A seconda delle situazioni il beneficio sarà compreso tra un minimo di 480 e un massimo di 9.360 euro annui e si comporrà di due parti: una di integrazione al reddito e una di contributo per l’affitto. Ad esempio una persona che vive da sola percepirà fino a 780 euro al mese (500 euro come integrazione al reddito più 280 euro come contributo per l’affitto); una famiglia composta da due adulti e 2 figli minorenni avrà diritto a 1.180 euro al mese (900 euro più 280 euro).
Durata – Il sussidio sarà riconosciuto per un periodo continuativo non superiore a 18 mesi e potrà essere rinnovato previa sospensione dell’erogazione per un periodo di un mese.
Condizioni – L’erogazione del sussidio sarà condizionata alla dichiarazione di disponibilità al lavoro da parte di tutti i componenti maggiorenni del nucleo familiare (a meno che non siano già occupati o non si trovino in situazioni particolari) nonché all’adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento lavorativo e all’inclusione sociale. Una volta riconosciuto il beneficio il richiedente sarà contattato dai Centri per l’impiego, dal cui potenziamento dipenderà in gran parte il buon esito dell’operazione, per la sottoscrizione a seconda dei casi di un Patto per il lavoro (se è già formato) o di un Patto per l’inclusione sociale (se non è in condizioni di lavorare). Il richiedente si impegnerà altresì ad accettare almeno una di 3 offerte di lavoro congrue che gli verranno sottoposte dai Centri per l’impiego in base a specifici requisiti di distanza del luogo di lavoro e di durata del periodo di formazione.
Sanzioni – Per chi fornirà dati falsi è prevista la reclusione da 2 a 6 anni oltre alla decadenza dal beneficio e alla restituzione di quanto indebitamente percepito.
Modalità – Il reddito di cittadinanza sarà erogato attraverso una carta prepagata di Poste italiane previa richiesta da parte dell’interessato sulla base di apposito modulo di domanda che sarà predisposto dall’INPS.
Incentivi all’assunzione – Alle imprese che assumeranno a tempo pieno ed indeterminato un beneficiario del reddito di cittadinanza sarà riconosciuto un incentivo pari alla differenza tra 18 mensilità e il numero di mensilità già incassate dal beneficiario. L’incentivo sarà riconosciuto a condizione che la nuova assunzione realizzi un incremento occupazionale netto del numero dei lavoratori in forza a tempo indeterminato.