Il drammatico incidente di Bologna ha messo in risalto due aspetti: tanti esperti che parlano e che dimostrano di non sapere niente; il sistema dei trasporti nel nostro Paese è privo di logica e razionalità.

Mi limito a due considerazioni

  1. se la cisterna non fosse stata di tipo tecnologicamente avanzato non si sarebbe aperta nella parte superiore, consentendo la sfogo della fiammata verso l’alto, bensì avrebbe avuto una implosione di tipo orizzontale che avrebbe fatto una strage;
  2. non è possibile pensare di trasportare, con altre modalità di trasporto, circa 60 milioni di tonnellate di merci di materie liquide infiammabili (di cui 8 milioni di gas compressi, liquefatti o disciolti) che ogni anno circolano sulle nostre strade. Soprattutto perché sono trasporti a “corto raggio” e quindi non vi sono alternative.

e tre domande:

  1. Anziché incentivare l’acquisto dei rimorchi (vedi anche l’ultimo provvedimento del Ministero) perché non si incentivano i sistemi di sicurezza passiva sui mezzi pesanti come ad esempio la frenata automatica assistita (ebs) e il warning (lgs) dei cambi corsia ?
  2. Cosa si aspetta ad intervenire sul fattore umano evitando ai conducenti le lunghe e logoranti attese nei punti di carico e di scarico ?
  3. Quanto occorre aspettare affinché si possa rivedere tutto l’impianto normativo inerente l’autotrasporto ? E’ a tutti chiaro che l’attuale competizione non regolata sta producendo disastri finanziari che si scaricano inevitabilmente, sempre di più, sulla sicurezza delle nostre strade.
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Pubblicato il - 2 Settembre 2020 0
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