In Italia nessuna verifica sulla proporzione fra mezzi, autisti e volumi di trasporto

“Concorrenza sleale ma, soprattutto, scorrette condizioni di lavoro” Queste le denunce che si celano dietro al documento che l’avvocato Giulio Stoppa, su mandato di Trasportounito, ha inviato per vie urgenti alla Commissione UE, chiedendo un intervento, previa verifica, sulla violazione di un diritto regolamentare a scapito delle imprese italiane di autotrasporto.

Secondo l’accusa i Ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, che si sono succeduti nel 2022, hanno omesso di applicare una disposizione comunitaria contenuta nei regolamenti collegati al “Pacchetto Mobilità”, quella relativa al “principio di proporzionalità” e cioè alla verifica, in capo all’impresa di autotrasporto, in merito alla proporzione fra i volumi di trasporto effettuati, i mezzi e i conducenti in forza alla medesima impresa di autotrasporto.

“Si tratta – secondo l’Avv. Stoppa – di uno dei requisiti fondamentali che, unitamente ad altri obblighi e al requisito dello stabilimento, dovrebbe consentire l’iscrizione al Registro comunitario e quindi garantire il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio del trasporto di merci.

Ma ciò non accade in Italia, dove un’omissione tanto grave quanto protratta nel tempo si traduce nell’assenza di garanzie e quindi di concorrenza sleale sul mercato, prima nazionale, e poi su quello comunitario”.

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