Un pasticcio all’italiana, figlio dell’arroganza e della mania di protagonismo di alcuni, ha condotto il giudice del Tar Lazio a bloccare le attività del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori. In sintesi quanto accaduto:

– nel 2021, alla scadenza del Comitato, come da D. Lgs 284/2005, il ministero ha avviato la procedura di ricostituzione dell’ente prevedendo la data del 26 aprile 2021 quale termine ultimo per la presentazione delle richieste;

– le associazioni aventi titoli avanzarono pertanto le rispettive istanze secondo le disposizioni normative;

– nell’agosto del 2021 il Comitato dell’Albo comunicava la chiusura dell’istruttoria alle associazioni ma …

il ministero non ha emanato il decreto di costituzione. Perché ?

Perché nel frattempo la Sen. Bellanova, vice ministra con delega all’autotrasporto, seguendo le proposte dell’unatras, e quindi immaginando una condizione di “pace categoriale”, modifica la norma di accesso delle associazioni nel Comitato Centrale con decreto legge n.121 del 10 settembre 2021. A tale provvedimento l’amministrazione del ministero gli conferisce una valenza retroattiva e quindi “per sopraggiunta modifica della normativa primaria” chiude tutta la precedente istruttoria e ne avvia una nuova, secondo la nuova disposizione di legge imposta dalla Sen. Bellanova la quale, in sostanza, prevedeva l’esclusione automatica di diverse associazioni.

A seguito di ricorso al Tar da parte di un’associazione esclusa, il giudice, valutati i fatti, ha annullato il decreto di costituzione del Comitato Centrale dell’Albo ed ha imposto la costituzione dello stesso Albo secondo l’istruttoria della prima procedura.

In sostanza il giudice ha castigato i furboni dell’unatras i cui vertici continuano a pensare ai poteri, per la verità di “piccolo cabotaggio”, anziché affrontare seriamente i problemi di una categoria considerata ormai utile solo a generare i fatturati dei servizi da loro erogati.

Mentre l’Albo degli Autotrasportatori è ormai un ente politicamente obsoleto. Peraltro, sul versante amministrativo, è stato sostituito dal Registro elettronico Nazionale. Tuttavia si potrebbe ritenere ipotizzabile una sua revisione con nuovi orientamenti del tipo: associazioni dell’autotrasporto sganciate dalle confederazioni presenti al Cnel; ruolo esclusivamente politico-sindacale senza alcuna gestione economica; a gestione diretta del Ministro o del delegato istituzionale.

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