Trasportounito scrive al Ministro e denuncia l’incapacità a rimuovere gli ostacoli che impediscono la missione e la sopravvivenza delle imprese del trasporto su gomma
Ventiquattro buoni motivi perché le imprese di autotrasporto dovrebbero fermare i loro mezzi seguendo quelle che sono già state costrette a farlo, a fronte di un solo motivo che li spinge ancora a essere sulle strade: la coscienza di svolgere un ruolo essenziale e importante per assicurare alle famiglie, alle comunità, agli ospedali, l’approvvigionamento quotidiano di generi alimentari e di prodotti farmaceutici e sanitari.
“Ma a monte di tutto – come sottolinea il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo – un interrogativo sempre più pressante e opprimente: se l’imprevedibilità dell’emergenza è stata superata dalla tragica consapevolezza, perché lo Stato non impone il superamento di tutti gli ostacoli di natura tecnico-amministrativa e quelli artificialmente imposti da apparati di interesse?”.
“Non vorremmo trovarci nella condizione di accettare passivamente lo spegnimento – ha concluso Longo – anche di generazioni di imprese per la sola assenza di competenze e di tempestività dei provvedimenti”