Mentre prosegue la riduzione alla fonte di una parte delle accise, dimostratasi la misura più inutile, e probabilmente la più costosa, per attenuare i costi dell’energia, dal primo dicembre le imprese di autotrasporto potranno riprendere a calcolare il gasolio ad “uso commerciale” che corrisponde appunto al recupero trimestrale di una quota delle accise.

La quantità del recupero del gasolio ad uso commerciale (che in Italia è riservato inspiegabilmente ai veicoli industriali motorizzati euro 5 ed e euro 6) è però ridotto ad un valore pari a 64,18 euro per 1000 litri di gasolio. Tale riduzione è dovuta appunto al fatto che, pur perdurando l’inutile contenimento dell’accisa alla fonte, il Consiglio dei Ministri ha ridotto da 25 cent/litro a 15 cent/litro. Da tale riduzione scatta quindi il recupero parziale per gli autotrasportatori.

In assenza di ulteriori proroghe dal 1 gennaio 2023 dovrebbe essere rispristinato il valore di 214 euro per 1000 litri di gasolio a favore delle imprese di autotrasporto.

Dallo scorso mese di marzo ad oggi dobbiamo rilevare che: il fondo dell’autotrasporto di 500 milioni di euro ha dimostrato tutti i limiti tecnici dell’amministrazione e della burocrazia; puntare sul fondo dell’autotrasporto anziché lasciare alle imprese il recupero trimestrale delle accise (come sembra sia avvenuto in tutti i paesi comunitari) è stato un grave errore compiuto dalle istituzioni politiche e dalle associazioni degli autotrasportatori; è stata persa una importante occasione per migliorare le disposizioni normative e la norma sul maggior costo del carburante in tariffa è addirittura peggiorativa; l’indebitamento medio delle imprese, dovuto principalmente alla mancanza dei pagamenti degli oneri sociali, ed al ritardo della distribuzione del fondo citato, aveva raggiunto valori molto pericolosi.

In estrema sintesi quindi, l’esperienza compiuta in questi ultimi 8 mesi, dice che se non si modifica il sistema della rappresentanza delle imprese del settore, i cui vertici sono concentrati tra i servizi e protagonismi di piccolo cabotaggio, l’autotrasporto italiano, quello vero, potrà solo aumentare il suo essere un “vuoto a perdere”.

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