A circa 12 anni dall’introduzione del Sistri, che avrebbe dovuto tracciare i rifiuti ma che, in realtà, fra dispositivi usb e black-box, ha rappresentato una delle peggiori operazioni che l’amministrazione pubblica abbia effettuato, a carico delle imprese, prende corpo il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti: RENTRI (Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti).

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha fornito il cronoprogramma relativo alle tempistiche per l’iscrizione a tale registro da parte dei soggetti interessati nonché rispetto alle altre scadenze fissate dal regolamento istitutivo (DM n.59/2023).

Il Decreto Ministeriale indica i soggetti che devono iscriversi al RENTRI, tra cui sono compresi gli enti e le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale o che operano in qualità di commercianti ed intermediari di rifiuti pericolosi nonché, tra i soggetti di cui all’art.189 c.3 del D.Lgsvo n.152/2006 con riferimento ai rifiuti non pericolosi, chiunque effettui a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti prodotti ad esempio nell’ambito delle lavorazioni industriali e artigianali. I soggetti che non rientrano nelle suddette categorie possono comunque iscriversi al RENTRI volontariamente.

Le imprese ed i soggetti interessati devo iscriversi dal 15 dicembre 2024 ed entro il 13 febbraio 2025.

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