Se è vero un detto popolare relativo al fatto che i governi mantengono le loro promesse solo se vi sono costretti o se pensano di ricavarne qualche vantaggio, occorre prendere atto che l’accordo, di oltre un anno e mezzo fa, relativo all’apertura del “tavolo delle regole” dell’autotrasporto, non si è realizzato perché ai vertici del ministero evidentemente è convenuto non dare corso all’impegno assunto.
Alla promessa disattesa si è unito un forte senso di delusione derivante dalle recenti disposizioni di legge alcune delle quali peggiorano l’operatività dell’autotrasporto (modifiche al codice della strada, divieti di circolazione, assicurazioni obbligatorie veicoli in aree private ecc..). L’ultima dimostrazione di disimpegno nei confronti della categoria, riguarda il credito d’imposta “gasolio 2022”: erano stati pattuiti 70 milioni di euro (12% sui consumi) ma in realtà sono soltanto 20 milioni che produrranno alle imprese un credito di circa il 3% dei consumi. Insomma, una mancetta, per la quale i sottomessi resteranno comunque in silenzio.